Pubblicazioni veterinarie

Bruno Milesi, medico veterinario, si è laureato nel 1984 a Milano, discutendo la tesi malattie digitali degli ovini.

Dal 1990 al 1993 si è occupato dei greggi transumanti in Val Seriana, fornendo consulenze e profilassi per le malattie infettive.

Durante tale periodo ha approfondito ulteriormente gli studi sulla pedaina, arrivando a sperimentare nuovi vaccini contro tale patologia ed a sviluppare una scarpetta per le pecore zoppe. Ha introdotto anche l’uso dei collari di nylon al posto di quelle di ferro, pericolosi in caso di temporale e li ha muniti di targhetta numerata per non confondere gli animali e ricordare la loro storia clinica nell’arco dell’anno.

Ha contribuito alla stesura del libro EMILIO, scrivendo articoli sulla pecora brianzola e sulle lesioni digitali degli ovini. Ha collaborato per anni con il giornale di Lecco La Provincia tenendo la rubrica l’Angolo del veterinario.

È membro attivo dell’associazione animalista Freccia 45, sulla cui rivista pubblica articoli relativi alle problematiche degli animali.

In collaborazione con il figlio, ha creato una linea di prodotti per il benessere e la prevenzione delle malattie degli animali domestici (MIVET).

Nel 2016 esce il suo primo libro “Culp de mòrbe” riguardante uno studio relativo ai medicamenti e rimedi utilizzati dal diciottesimo al ventesimo secolo.

Successivamente è uscito il suo libro ” Il cavallo nel passato” dove ha descritto criteri di scelta e cura di questo animale nei secoli XVI, XVII, XVIII E XIX.

Bruno Milesi, medico veterinario, si è laureato nel 1984 a Milano, discutendo la tesi malattie digitali degli ovini.

Dal 1990 al 1993 si è occupato dei greggi transumanti in Val Seriana, fornendo consulenze e profilassi per le malattie infettive.

Durante tale periodo ha approfondito ulteriormente gli studi sulla pedaina, arrivando a sperimentare nuovi vaccini contro tale patologia ed a sviluppare una scarpetta per le pecore zoppe. Ha introdotto anche l’uso dei collari di nylon al posto di quelle di ferro, pericolosi in caso di temporale e li ha muniti di targhetta numerata per non confondere gli animali e ricordare la loro storia clinica nell’arco dell’anno.

Ha contribuito alla stesura del libro EMILIO, scrivendo articoli sulla pecora brianzola e sulle lesioni digitali degli ovini. Ha collaborato per anni con il giornale di Lecco La Provincia tenendo la rubrica l’Angolo del veterinario.

È membro attivo dell’associazione animalista Freccia 45, sulla cui rivista pubblica articoli relativi alle problematiche degli animali.

In collaborazione con il figlio, ha creato una linea di prodotti per il benessere e la prevenzione delle malattie degli animali domestici (MIVET).

Nel 2016 esce il suo primo libro “Culp de mòrbe” riguardante uno studio relativo ai medicamenti e rimedi utilizzati dal diciottesimo al ventesimo secolo.

Successivamente è uscito il suo libro ” Il cavallo nel passato” dove ha descritto criteri di scelta e cura di questo animale nei secoli XVI, XVII, XVIII E XIX.

I suoi pubblicazioni:  “EMILIO Il pastore”, “Culp de mòrbe”,  “Il cavallo nel passato”

Il cavallo nel passato

Nella mia ricerca sono riuscito a reperire alcuni documenti dei secoli scorsi sino ad arrivare alla seconda metà del 1500. Dalla loro lettura e comparazione ho estrapolato i consigli forniti dai luminari dell’epoca su come scegliere un cavallo e mantenerlo in buona salute. Inoltre, ho approfondito alcune sue patologie, molte comuni nel passato, con i relativi sistemi di cura.

Spero che i lettori, che hanno trovato interessante il mio precedente libro, possano apprezzare anche questo e che i nuovi, dopo averlo finito di leggere, sentano l’esigenza di conoscere anche il primo.

Culp de mòrbe

Nei secoli passati la popolazione rurale curava gli animali con metodi e medicamenti spesso empirici che venivano tramandati di generazione in generazione.
Alcuni di questi sono tuttora validi e continuano, a volte, ad essere usati soprattutto da chi è rimasto ancorato alle tradizioni. Altre invece, specie quelle più antiche, sono state completamente accantonati, in quanto poggiavano su convenzioni in cui la validità scientifica era minima, se non nulla, e in cui la superstizione trovava un ampio spazio.

Sono riuscito a recuperare un discreto numero di sistemi di cura per le patologie presenti in alta Lombardia, a partire dalla seconda metà dell’700 e sino ad arrivare alla seconda metà dell’900.

EMILIO Il pastore

La breve sintesi sulla pecora brianzola, è un contributo interessante sulle caratteristiche ovine e pastorali dell’aria alpina e prealpina. Si porta in evidenza un settore differenziato in piccole entità locali, ognuno con i suoi pregi e tipicità.

La pecora autoctona brianzola è un tipo di pecora riconducibile al gruppo delle pecore alpine da carne di derivazione sudanica, che risultava anticamente ubicata nel triangolo compreso tra Como, Lecco e Monza.

L’amore per la Natura è amore per gli animali.

Il progetto Mivet è mosso da questa passione.